La Perifrasi
a cura di Armando Dittongo
∗ La perifrasi è una figura retorica di significato nella quale si usa un giro di parole per esprimere un concetto o per evitare di esprimerlo direttamente, per descrivere una persona o un oggetto, che potrebbe essere detto in modo più breve o con una sola parola. Si usa la perifrasi per evitare espressioni volgari o dolorose, termini troppo tecnici e burocratici o anche per mitigare e attenuare l’espressione o per renderla più solenne;
“…l’amore che muove il sole e l’altre stelle…” (Dante)
Questo giro di parole sta ad indicare Dio
“…in questo deserto/ attendo l’implacabile /venuta d’una acqua viva/ perché mi faccia a me certo…” ( Bertocchi)
Questo giro di parole sta ad indicare La grazia divina vivificante
“ E poi l’incarnazione / scende / nel più tenero grembo / verso l’uomo…”
Questo giro di parole indica Maria, madre di Gesù ( Luzi )
“Il disonor del Golgota…” ( Manzoni )
Questo giro di parole indica la Croce
In poesia, la perifrasi ha spesso il compito di elevare il registro stilistico, evitando così di usare un termine sentito eccessivamente prosastico. La perifrasi viene usata comunemente per sostituire termini tipici che possono essere visti come riduttivi o tabù:
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- operatore ecologico ( netturbino )
- male incurabile ( cancro )
La perifrasi svolge anche un compito di censura verbale e di mitigazione utile a prendere le distanze da realtà oggetto di tabù, quali quelle riguardanti il sesso, il dolore, la morte, la malattia…
A volte, la perifrasi viene suggerita da motivi di opportunità, di convenienza quando si tratta di parlare del comportamento di una persona e spesso è imposta a causa di un riserbo timoroso ipocrita.
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- Il nostro amico ci ha lasciato (morte)
- Quello è un accanito donnaiolo (sesso)
- La nonna è ammalata e non trova pace (dolore)
- Quello è un tipo furbo (poco serio, poco onesto)
- La signora è un pezzo di pane ( buona)
- Il signor Rossi è un parolaio ( persona vuota)
∗La perifrasi deriva dal greco peryphrasis ( discorso attorno )