Marianna Castellani, nata nel 1897 e morta nel 1990
Orfana e poliomielitica sin da bambina, fece una lunga e difficile vita. Questa condizione segnò la sua esistenza e la sua poetica, la passione per la poesia certamente l’aiutò ad affrontare le difficoltà, la solitudine e il dolore della sua condizione fisica ed esistenziale. Dal 1922 al 1986 scrisse, anche se autodidatta, ben tredici raccolte di poesie, le più note sono Canti del 1955 – Alle soglie dell’infinito del 1967 e Preludio (Al canto del cigno) del 1979.
Poesia tratta da CANTI – Gastaldi Editore (Milano) 1955.
Smarrimenti
Questa, ch’io vivo inutilmente in pianto,
Questa, ch’io vivo inutilmente in pianto,
solitaria esistenza di dolore,
voce non ha che mi riscaldi il cuore,
né dolci piume per dar ali al canto.
L’ombra mi avvolge col suo freddo manto
e, chiusa in essa, il gocciolìo dell’ore
ascolto e in umiltà prego il Signore
onde mi chiami nello spazio santo.
Infinita bellezza mi traluce
tra i veli di quest’ombra tormentata
dal desiderio della piena luce,
dove la pace regna indisturbata
nel mistero del tempo che riduce
anche gli affanni in estasi beata.